CI SONO MERCATI ESTERI E …. MERCATI ESTERI

 

Quando un’azienda decide di intraprendere la strada delle vendite all’estero, dovrebbe chiedersi per prima cosa dove andare. Certamente non esiste una ricetta valida per tutte le imprese, però una considerazione di carattere macro-economico va tenuta ben presente. Ci sono mercati esteri che crescono di più e mercati esteri che crescono di meno (o che sono addirittura in stagnazione). Nei primi c’è una torta che continua a crescere e quindi c’è da mangiare anche per l’ultimo arrivato. Nei secondi si rischia di rimanere a digiuno.

Si è svolto il 15 gennaio a Vicenza presso l’Associazione Industriali, il convegno dal titolo: Il commercio Estero 2014, previsioni e prospettive. Dice il sig. Bruno della Italian Trade Agency “…l’export delle imprese venete è concentrato sui mercati maturi (Germania, Francia, ecc.)… dobbiamo però conquistare i mercati che hanno un alto potenziale di crescita nei prossimi anni come: Arabia Saudita, Marocco, Sud Africa, Messico, Nigeria, Iran, Kazakistan,  Angola, ecc..”

Anche l’ambasciatore Meloni del Ministero degli  Affari  Esteri diceva: “.. poiché le risorse sono scarse stiamo diminuendo la presenza del nostro personale in Europa per cercare di aumentarla nei mercati più difficili ma a più alto potenziale di crescita.

Il problema è proprio che spesso questi mercati sono più difficili da affrontare: la distanza, la lingua, una diversa cultura, barriere doganali e non, una struttura distributiva meno strutturata, ecc. E di conseguenza anche i tempi necessari per raccogliere dei risultati sono più lunghi.

Ultimo consiglio: non affrontate troppi mercati. Soprattutto una piccola impresa deve fare bene i conti. Ogni mercato necessita di viaggi, fiere, aggiustamenti sul prodotto, spedizioni di campionature con corriere espresso, ecc. Il rischio è quello e di trovarsi senza benzina quando si è solo a metà strada.

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